24 settembre 2008

Vivere a Cuba: gli hanno tolto l'automobile

di Antonio Miralles da Conexion Cubana
Ho ricevuto un messaggio telefonico dove brevemente mi dicevano: "A Luis gli hanno tolto l'auto." Quella stessa notte ho contattato la vittima, l’ho chiamato a casa sua, all’Havana e mi ha raccontato il film…

“Toni, stavo rientrando dopo una giornata trascorsa con la mia famiglia alla spiaggia!” Così mi raccontava Luis, questo è il nome dell’avanero, “ero con mia moglie e le mie due ragazze, all'altezza di Alamar mi hanno fermato, e mi hanno detto che la mia automobile era confiscata dallo stato“.

Luis si trovò così con la famiglia buttata lungo il lato della strada, gli efficienti poliziotti si presero la macchina, compiendo il loro dovere da buoni agenti del paese.

Luis aveva una macchina di proprietà di una signora cittadina di un paese dell'America latina, era la vedova di un impiegato del consolato del paese interessato, non importa quale fosse il paese.
Luis aveva un ottima relazione con la signora, aveva il permesso di utilizzare la sua automobile. Così si guadagnava da vivere, era il suo autista.
Quando Luis aveva dei problemi con la proprietà della macchina, era la signora a garantire per lui.
Ma in questa occasione lei non c‘era.

- Il veicolo è nelle mani dello Stato, questa signora non può avere quattro automobili! - Questo era ciò che hanno detto a Luis mentra lo portavano via.
Luis, con l’espressione di chi… "Io non sono stato" aspettò che suo cognato lo chiamasse, per poter raccogliere la sfortunata famiglia abbandonata sulla strada, in una implacabile calorosa domenica.
Le due ragazze più piccole piangevano, e la moglie con la faccia da poker.
Luis è il capo famiglia, la moglie a carico, come le due figlie, e così suo padre e sua madre, rispettivamente di 92 e 80 anni.

La signora contattò l’ufficio interessato dicendo: “voi mi avete venduto tutte le automobili che io potevo comprare!” gli risposero… sono ordini dall’alto.

Mi domando, dall’alto? da dove, dal cielo? Dal Signore, che tutto vede? O dai proprietari della fattoria chiamata Cuba. I fratelli Castro.

Ebbene, nulla, questo havanero, che con la vettura lottava per sopravvivere con la sua famiglia, ora dovrà affettarsi il cervello, continuando a bollire la pentola di fagioli, ogni volta più scarsi e difficili da trovare.

1 commento:

Salva ha detto...

Storie come questa fanno capire molto di un paese come Cuba.

Un po´ mi ricorda il film "ladri di biciclette".

Solo con la differenza che i ladri in questo caso sono il regime-Castro.

Saluti da Torino,

Salva

PS: io ti ho aggiunto in skype, avevo squillato per sbaglio sorry. Quando vuoi possiamo farci na chiaccierata. :)