08 settembre 2008

Riflessioni su Cuba: prima e dopo

di Tania Diaz Castro pubblicato da PPAC blog Baracutey Cubano
L'Havana, settembre. Gli uragani si accaniscono soprattutto con la povertà, contro le vecchie e fatiscenti case, contro gli edifici fatti male e con deboli finestre attaccate con “saliva di pappagallo“. In una parola, con le costruzioni a basso costo, unica opzione del socialismo cubano per la classe operaia.

Dopo che gli uragani sono passati, lasciando una scia di dolore e caos nelle famiglie che abitano queste case, nascono le domande e le risposte difficili da tenersi dentro.

Cuba ha iniziato la sua involuzione nel tempo mentre era colpita dall’uragano del 1959, con un'intensità di gran lunga superiore a quella di Gustav. Se in questi sfortunati giorni l’uragano ci ha fatto così tanto male, è perchè la nostra isola non ha avuto lo sviluppo che avrebbe potuto avere nel suo ultimo mezzo secolo di esistenza.

Quasi tutte le case che sono state abbattute da Gustav erano troppo vecchie. Risalivano a quel passato, detto "triste e capitalista".

Ma che riparo ha fornito il regime di Castro alla popolazione più povera del paese? In alcuni casi, edifici mal costruiti da volontari senza tanta fretta, che nel giro di pochi mesi dall’inaugurazione presentavano già infiltrazioni e rotture varie.

I lavoratori cubani non hanno avuto paura di ricostruire le case a proprio piacimento e nel miglior modo possibile. Come se non avessero lavorato, anche se non hanno le risorse per cambiare una finestra, una porta o sostituire alcune piastrelle. Essi hanno dovuto adattarsi alla sfortuna.

Oggi, dopo che il regime si è dedicato per decenni a combattere le guerre al di fuori dell‘isola, inviando migliaia di lavoratori in decine di paesi e mantenendone migliaia di altri in carcere, sanzionato per una moltitudine di crimini impensabili in altre latitudini, il saldo della nostra miseria è abissale. La custodia ed il benessere dei lavoratori non sono mai stati un problema centrale per il regime di Castro, ma piuttosto il suo impegno era"creare due, tre, molti Vietnam".

I popoli arretrati di Los Palacios, Herradura, Paso Real, San Diego, Paso Quemado, e molti altri, sono il riflesso di povertà e di arretratezza che il nostro paese vive.

Sì, è vero che Gustav è stato qualcosa di infernale con raffiche di vento di oltre 300 chilometri all'ora, ma l’altro uragano che ci ha colpito e continua a colpirci da mezzo secolo, è stato peggio. Alcuni ingenui non se ne sono neanche accorti; per loro, le lastre di cemento-amianto che il governo dovrebbe consegnare loro per aggiustare i tetti, freddi in inverno e molto caldi in estate, sono sufficienti per essere felici. A volte, è ciò che meritano.

Nessun commento: