da El nuevo Herald
Ventidue attivisti dei diritti umani sono stati violentemente repressi dalle autorità cubane durante una manifestazione a favore dei quattro prigionieri politici in sciopero della fame.
Gli attivisti si sono concentrati alle prime ore di Giovedi 31 Luglio, di fronte al carcere di Holguin per solidarizzare con i 4 prigionieri di coscienza: Juan Carlos Herrera Acosta, Alfredo Rodolfo Domínguez Batista, Orlando Zapata Tamayo y Luis Mariano Delís Utria.
La protesta ha avuto origine quando il prigioniero Juan Carlos Herrera (nella foto), condannato a 20 anni nella “causa dei 75”, è stato trasportato all’infermeria del carcere in gravi condizioni di salute da quando ha iniziato lo sciopero della fame 10 giorni fa.
“Prima si sono avvicinati dicendoci di liberare la zona, se non ce ne andavamo entro 10 minuti ci avrebbero allontanato con la forza”. Così ha raccontato la giornalista indipendente Caridad Caballero in una telefonata con l’organizzazione “Directorio Democratico Cubano (DDC), con sede a Miami.
Dopo dieci minuti sono stati caricati dalla polizia, malmenati e trasportati con violenza a Pedernales, sede della “Sicurezza di Stato”, conosciuta dagli Holguineri come “Tutti cantano”, per essere interrogati.
Durante gli interrogatori sono stati colpiti, abusati, minacciati. Dopo gli interrogatori i residenti di Holguin sono stati rilasciati fuori la città, quelli delle altre province condotti in un posto sconosciuto e alcuni di loro rilasciati in seguito.
L’Organizzazione dei Diritti Umani ha sottolineato un inasprimento della repressione a Cuba da quando Raul il 24 Febbraio prese il suo impegno di fronte alla comunità internazionale di firmare quattro giorni dopo i due strumenti più importanti in materia di Diritti Umani, al cospetto delle Nazioni Unite.
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