da El Nuevo Herald
Ovazione per un teatro in delirio, Pablo Milanes, un’ icona della rivoluzione, ha cantato a L'Avana parole critiche dal suo nuovo album, come quella che tocca, in soli tre strofe, un nervo ipersensibile di cubani: l'emigrazione e le restrizioni a viaggiare. In piedi più di 1500 spettatori, che hanno partecipato al concerto di Mercoledì sera presso il Teatro Mella, hanno applaudito profusamente.
"Mio fratello Jacinto, che vive a L'Avana, non sa se sua la figlia che le ha dato un nipote che nessuno ha conosciuto, saprà che sua madre è morta improvvisamente: le autorità non lo lasciano uscire dall’isola'', recita il testo.
Una questione controversa è il ritornello: "Ne è valsa la pena?" -Domando- Non so... Ne vale la pena? -Rispondo- Non so''.
La questione è a fior di pelle delle persone. L'eliminazione del permesso richiesto dalle autorità di viaggio, la cosiddetta "carta bianca '' è uno delle misure più attese da quando sei mesi fa è diventato presidente Raúl Castro.
A favore della soppressione di tale requisito si è pronunciata la figlia di Raul, Mariela Castro, appoggiata da Silvio Rodriguez e altri artisti e intellettuali, ai comuni cittadini, perché, a Cuba, è molto comune avere un parente all'estero.
Il disco di Pablito, in vendita dalla fine del 2007, comprende temi come il suicidio o la libertà''.
'' Niente vale lo stesso di ieri. Ci sono cento ragioni per non credere. Ciò che ieri è stata una illusione, oggi è imposta come un ragione''.
"E 'un dono per me e per gli altri, cantare brani di giudizio, di pensiero, facendo aprire la mente alla gente e penso che questo sia produttivo per tutti'', ha detto il musicista 65 enne, quando ha lanciato il CD.
"La situazione dei problemi per i viaggi è sempre sulla bocca di tutti'' ha affermato Ana Maria Vera, professoressa di musica, facendo riferimento alle aspettative create quando Raúl Castro ha revocato il divieto per i cubani di soggiornare negli alberghi per turisti stranieri e permesso l’uso di telefoni cellulari.
Milanes, che ha fondato con Silvio Rodriguez “la Nuova Trova“, ha parlato della necessità di un ''cambio'' a Cuba e ha discusso le politiche della rivoluzione, confermandone però il sostegno. Vuole morire sull'isola e per il momento, sta preparando con lo stesso entusiasmo il concerto del 28 agosto alla Tribuna antimperialista.
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