24 agosto 2008

La politica di Cuba: l'influenza reale di Fidel nel governo, continua ad essere un mistero

da Milenio.com

L'ex presidente in persona, attraverso gli articoli che continua a scrivere durante la sua convalescenza e che già superano il centinaio, ha chiaramente negato ogni "conflitto interno".
Una delle ultime battute che circolano a L'Avana dice come Raúl Castro vada a visitare il fratello Fidel convalescente,per chiedergli il telecomando per poter cambiare il programma TV che non gli piace. "Il telecomando non lo do a nessuno", replica
l’ex Presidente cubano stringendo l’apparato tecnologico nelle sue mani.

L'umorismo, eterna valvola di sicurezza, riflette limpidamente una domanda che pochi osano fare a voce alta sull'isola: Fin dove arriva il vero potere di Fidel Castro nella nuova era di Cuba?
Sei mesi dopo l'inizio ufficiale del governo di Raúl Castro,che subentra al suo storico fratello Fidel, i cubani per la strada e gli analisti non sono d'accordo sulla reale influenza di chi ha realizzato, per quasi mezzo secolo in prima linea, i disegni sul come costruire la sua isola.

Fidel Castro si è dimesso per continuare a servire come presidente del paese il giorno 19 Febbraio. Infatti, si è tolto lo storico titolo di "comandante in capo” peri passare a quello di “soldato delle idee ".

Si conclude così, dopo un anno e mezzo di interinato, durante il quale mentre Fidel si stava riprendendo da una malattia mai rivelata chiaramente che lo fece scomparire dalla vita pubblica, suo fratello Raul, ha stabilito a suo nome. Ma è questo che veramente ha concluso l'incertezza nelle sale di potere?

Una prima percezione che le cose non sono così semplici è dato dalla strada, dove la gente chiama ancora "comandante" Fidel e il "che viva" che viene lanciato dopo ogni discorso, segue il suo nome preceduto da quello del suo fratello minore. Oltre a questo, Raul, nel suo discorso per la presa in consegna della Presidenza il giorno 24 Febbraio, ha annunciato che lo"consulterà" per le decisioni più importanti del paese.

A quel tempo, alcuni analisti lo consideravano come un segno che nulla sarebbe cambiato nella struttura del potere reale a Cuba. Altri, invece, hanno osservato questa situazione come una intelligente "strategia" da parte di Raul per compiere progressi sulla via del cambiamento promesso, con la tacita connivenza del tradizionale leader dell'isola.

Sei mesi più tardi, la maggior parte delle persone sembrano essere d’accordo più con la prima ipotesi che con la seconda.

"Raúl Castro è un amministratore, le decisioni continua a prenderle Fidel, e anche quando Fidel è costretto a prostrarsi sul letto, Raul segue rigorosamente i suoi dettami", così ha affermato il dissidente Francisco Chaviano in colloquio con l'agenzia dpa. Da Washington, inoltre vi è una crescente percezione che Fidel Castro "rimane una forza importante nel governo cubano."

"Egli è riuscito ad organizzare una politica di successione al fratello Raul ed è ancora in vita per continuare ad essere la carabina (compagno) del nuovo governo", ha detto alla dpa Dan Erikson, specialista a Cuba del dialogo Inter-Americano, un “pensatore d’assalto” di Washington.

Per l’oppositore Manuel Cuesta Morúa, “si è passati da un iniziale ottimismo ad un pessimismo crescente in merito al nuovo governo cubano“, ritiene che “Fidel Castro frena il potenziale del paese."

Il portavoce di “Arco progressista” non è il solo ad affermare, sia all'interno che all'esterno l'isola, che Fidel Castro è il disincentivo dei cambiamenti che iniziavano a premere nei primi mesi del governo di suo fratello, quando, tra le altre cose, è stato liberalizzata la vendita di computer e cellulari e revocato il divieto ai cubani a rsoggiornare in hotel di lusso nel proprio paese.

Fidel Castro in persona, attraverso articoli scritti durante la sua convalescenza e che già superano il centinaio, ha chiaramente negato ogni "conflitto interno".

Tuttavia, Cuesta Morúa continua ad essere convinto che lo storico leader cubano "è un fattore negativo per il decollo dei cambiamenti, continua a cancellare l'illusione e il polso a Raúl Castro, che deve molto a suo fratello."

In questa interpretazione dei dubbi controllati, sono posizionati troppi cubani, per i quali il rapporto tra i due fratelli è una questione di "rispetto".
"Lo fa più per un problema di rispetto, di modo che non si senta trascurato", ha sintetizzato Helena, una segretaria di mezza età, questi sono i sentimenti anche di altri cittadini dell’Avana consultati dalla dpa.

Un rispetto che manifestano, almeno pubblicamente, molti cubani. Nel suo 82 compleanno, celebrato la settimana scorsa, tutti si sono uniti in un coro di complimenti e auguri per il recupero dello storico leader cubano: lavoratori, bambini, studenti, Santeros ...

E da Pechino, la delegazione cubana non ha dimenticato di dedicare a lui quasi tutte le medaglie vinte alle olimpiadi. Per "essere in grado di vederlo ancora una volta", ha detto la vincitrice di una medaglia Yipsi Moreno. Per un motivo o l’altro, vi in molti una crescente convinzione che, mentre Fidel Castro avrà un alito di vita, continuerà ad influenzare ogni cosa a Cuba.

David, un giovane dell'Avana, del quartiere Vedado, ha le idee chiare: "Fidel è quello che comanda e non vi sarà alcun cambiamento, né di carattere economico nè politico, fino a quando il comandante sarà in vita".

Per Erikson, "il dramma di Fidel-Raul è diventato un duetto inseparabile, che probabilmente si prolungherà nel prossimo futuro."

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