20 agosto 2008

Fuggire da Cuba: che ci possiamo fare se siamo nati nel terzo mondo

di El Yoyo blog Jinetero,... y que?

In questo luogo dove ho fatto la storia anni fa, le cose non sono come prima. Non c'è più una fila di persone in attesa di entrare, e le facce che vedo ovunque non sono così nuove. Questa sembra una disco-temba, con l'arrivo del reggaeton i salseros sono storia.

Guarda tu quello che sono le coincidenze! Anche lei ha scelto di visitare questo luogo oggi. Fa il suo ingresso, le luci, la musica e le reverenze, ed un tappeto rosso che si stende per accogliere i suoi passi. Cammina in silenzio, con lo sguardo sul pavimento, a due passi da quello che marcia a due chilometri da lei. La si vede triste.

L’ho conosciuta, essendo un nuovo arrivato, ho deciso di restarne al di fuori. Sono riuscito a farmi dedicare un paio di "ti amo" e la promessa di morire al mio lato, e ho creduto di aver incontrato il mio porto definitivo. Ma il suo amore non sopravvisse al sospetto che quel "senza documenti" era solo alla ricerca di un permesso di soggiorno tra le lenzuola. Una di quelle notte nelle quali il freddo attanaglia i nuovi arrivati, lei mi restituì il cuore, ha aperto la porta e mi ha spinto in mezzo alla strada, bianchissima di neve.

Nevicò molto da allora. La si vede triste, ed io non sono morto di freddo. Io, ho ottenuto la "nazionalità" e lei non si rende conto che oggi, un cuore arrivato dal Terzo Mondo, è tornato a saltare dalla gioia per lei.