05 giugno 2008

Vivere a Cuba, Yoani: la moda "Y"

di Yoani Sanchez dal blog Generaciòn Y

Abituati a fabbricarci da soli tuttto quello che perdiamo dal mercato, quello che diventa inaccessibile per il portafoglio o semplicemente che non si vende, noi, di questa Generaciòn Y, abbiamo disegnato da soli il nostro abbigliamento. Mi ricordo aggiustando pantaloni negli anni '80, e, anni dopo, cucendogli toppe di tela perchè diventassero a zampa d'elefante. Sino ad oggi, una buona parte del mio abbigliamento ha sopportato la mia maldestria nelle riparazioni che ho fatto. Improvvisandosi meccanici o elettricisti, molti cubani hanno anche qualcosa di stilisti. Soprattutto quelle persone che arrivarono all'adolescenza con il mercato razionato dai prodotti industriali, e con la nascita dei negozi che vendono in CUC. Questi ultimi, mostrano in vetrina molti modelli che abbiamo imparato a copiare. Non disturberà nessuno se io mi creo la mia propria maglietta, con il logo di questa penultima lettera dell'alfabeto. Soprattutto nel mezzo di tante richieste per sostituire le importazioni, questo mi evita di pagare gli alti costi dell'essere alla moda.

Vi illustro una rapida guida di come ho creato questi stracci allegorici.




1. Non ho perso tempo per cercare la roba adatta, ma ho preso quello che avevo sotto mano, un disegno fatto su un cartoncino, una bomboletta spray, del tipo di quelle per ritoccare il frigorifero o fare graffiti.

2. Fare il disegno ha richiesto molto tempo, però una volta fatto, posso iniziare la produzione "in serie". Solo bisogna applicarla alla maglietta, e fissarla con dell'adesivo.




3. Quando si applica la vernice sembra essere divertente, però si può finire con le ginocchia, il muro e le scarpe colorate.

4. Alla fine vi mostro il nuovo pegno. Se domani la lavo e si toglie la vernice, non importa, ho già fatto la foto.

Avete capito ragazzi: ognuno scelga la lettera che preferisce.









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