02 maggio 2008

La paura del passato

Elsa ha comprato un DVD-player nuovo e una pentola a pressione elettrica, però suo marito la avverte che deve aspettare un po’ per poter aprire una linea per il telefonino. Lui ricorda ancora l’”operazione maceta” degli anni ’90. In quella occasione accusarono sua sorella di arricchimento illecito e le confiscarono due apparecchi per aria condizionata, un’automobile e altri elettrodomestici vari. Per questo, le consiglia che non si deve lasciare trasportare dall’entusiasmo del consumo, generato dalla ultima merce approvata dal governo.

Nella sua paranoia il matrimonio specula su presupposte liste con i nomi di quei nuovi articoli apparsi sul mercato. Elsa ha affidato ogni nuovo oggetto intestandolo ad un differente membro della famiglia. Così la bambina di sette anni è legalmente proprietaria della pentola a pressione, il figlio possiede il lettore DVD, il nonno, che appene riesce a sentire, sarà quello che apparirà nel contratto per il cellulare, se decideranno di tenerlo. Nessuno deve mostrare di iniziare ad accumulare più prodotti di quelli che gli permette il proprio salario.

La cautela non è asclusiva di Elsa. I contadini temono che la particella di terreno che lo stato le ha dato in usufrutto, sarà in futuro, quando produttiva e libera da malibù, di nuovo confiscata dallo stato. Anche chi non ha mai provato il letto di un hotel per turisti, crede che il nuovo permesso per i cubani di entrare in alcuni hotel, possa tornare ad essere pribito come prima nuovamente.

Il comprensibile timore del passato si mantiene ad ogni nuovo annuncio. Tutti penseranno che è un eccesso di riservatezza da parte nostra, però il passato parla da solo. I più prudenti aspettano il temuto processo di rettifica, mentre gli incauti sono impauritii per il possibile cambiamento.

diYoani Sanchez sul blog Generaciòn Y

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