07 maggio 2008

Cuba. Profezie, 2008 anno di cambiamenti. Dalla Santeria pochi i messaggi sul futuro politico

"Il 2008 sarà un anno di serie irregolarità climatiche, di aumento dei furti e della violenza in generale, di incremento delle migrazioni interne e esterne. Per quanto riguarda, invece, gli eventuali cambiamenti a Cuba, essi sempre generano problemi". E' questo, in sintesi estrema, il contenuto delle Letras (profezie) diffuse a L'Avana dalle due principali organizzazioni di 'babalaos' della religione afrocubana Yoruba.

Come tutti gli anni, oltre mille sacerdoti appartenenti a due organizzazioni separate - Casa del 10 Ottobre e Associazione Yoruba di Cuba - fra cui 150 stranieri, si sono riuniti fra il 31 dicembre e l'1 gennaio per interpretare, con l'aiuto della Tavola di Ifà, la volontà delle divinità che per l'anno appena cominciato offre 'venti di cambiamento' per un quadro generale 'indiscutibilmente incline alla speranza'.

In questo ambito, si é appreso che il 2008 sarà guidato da Oggun, divinità che rappresenta le guerre ed i fabbri (l'equivalente cattolico é San Pietro), accompagnato da Yemayà, dea delle acque e madre dei pesci (legata alla cattolica Virgen de Regla). Il segno reggente sarà, invece, Iwori Rete, associato a catastrofi climatiche, malattie della pelle, neurologiche e scompensi del sistema nervoso.

La santeria, arrivata a Cuba secoli fa insieme agli schiavi africani per lo piu' Yoruba, é conosciuta anche come 'Regla de Ocha' (Regola di Ochoa) ed é il risultato di un sincretismo delle credenze africane con la religione cattolica che ha dato vita ad 'orisha' , che quasi sempre hanno equivalente nei santi del cattolicesimo.

Durante una conferenza stampa a L'Avana, il 'babalao' Lazaro Cuesta, della Casa del 10 Ottobre, interrogato su 'possibili cambiamenti' a Cuba nel corso dell'anno ha risposto che 'essi generano sempre problemi, specialmente quando si applicano a favore di una minoranza'. E subito dopo ha aggiunto che "se i cambiamenti programmati si applicano a favore di una maggioranza, allora sono benvenuti. Non siamo politici - ha proseguito - e per questo uno dei proverbi che si riferiscono a quest'anno ('Il gallo becca il pollo perché vede in lui un futuro rivale') non ha alcuna relazione con l'attuale situazione nell'isola".

A sua volta Victor Betancourt, membro della Commissione organizzatrice della lettera, ha sottolineato che "la sfida in questo momento storico non é politica, secondo le previsioni dell'Ifà, non é sociale, ma solo con la natura".

A ruota un altro 'babalao', comprendendo che l'interesse dei presenti era di conoscere, ad esempio, che ne sarà di Fidel Castro nel 2008, ha aggiunto: "Inutile pensare tanto alle guerre, é inutile soffermarsi sulla situazione politica, su chi potrebbe morire o non morire, ma si deve avere coscienza che chiunque di noi può morire, secondo quanto stabilisce Iwori Rete. In fin dei conti - ha concluso - nelle Letras c'é un appello all'unità perché 'gli intrighi di un terzo potrebbero danneggiare la relazione di due".

di Sicilia Informazioni

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