15 marzo 2011

Le riforme di Raul Castro: rivalutato il $ americano, oggi 1$ vale 1CUC

Il Governo cubano ha svalutato le due monete nazionali (CUC e Pesos Cubano) rispetto al dollaro americano. Oggi 1$ vale 1CUC (24 PC), anteriormente 1$ valeva 0,8CUC, cambio stabilito nel 2005.

La decisione è stata presa dal Banco Central de Cuba per segnare un passo teso a migliorare il bilancio della valuta del paese, perchè determina uno stimolo per le esportazioni.

L'economista cubano Arturo Lopez Levy, dell'università del Colorado, afferma che la parità tra CUC e $ è sì un passo positivo, un incentivo alle esportazioni, al turismo e alla conversione di valuta estera che renderà l'economia cubana più competitiva, ma il valore del CUC continua ad essere molto alto.

Un immediato beneficio lo può trarre chi ha famigliari residenti negli USA, che mandano rimmesse in denaro sull'isola, però per i lavoratori del paese non fà alcuna differenza, la vera differenza la farebbe l'eliminazione della dualità monetaria tra CUC e Pesos Cubano.

Sull'isola infatti i salari sono in PC, ma i beni di prima necessità si possono acquistare solo in CUC, la valuta debole serve solo per poter acquistari alcuni prodotti nei mercati nazionali.
Ma un salario mensile medio di 300-400 Pesos (12,5-16,6 CUC) continua ad essere irrilevante se convertito in CUC.

4 commenti:

nino ha detto...

la svalutazione del cuc rispetto al dollaro e all'euro permetterà soprattutto di accrescere i turisti cubanomericani ed europei, crisi economica permettendo.
Le esportazioni e le importazioni in cuba vengono pagate, ovviamente in dollari, e non hanno un rapporto col cuc, il quale, abbinato alle tiendas, è stato introdotto per evitare l'aumento della massa monetaria in moneta locale, pesos, e quindi l'inflazione a 3 cifre.
Questi interventi monetari alla fine servono a poco, se non si mettono in campo riforme economiche che stimolino la produzione di beni.
Negli anni di raùl, in verità, le riforme sono state poste in essere.
I dati dicono che sono state distribuite terre in usufrutto per un ammontare di 1 milione e duecentomila ettari, di cui il 76% è in produzione.
I lavoratori autonomi da 143 mila della fine del 2009 sono arrivati quasi al doppio.
Il 40% delle imprese prevede il sistema impresariale, per cui all'aumento della produzione corrisponde l'aumento del salario.
Tutte le imprese dovranno far quadrare i conti ed essere redditizie.
Si sono messi, poi, in vendita gli strumenti per lavorare in agricoltura e il materiale edilizio.
Infine con la gradualità cubana si sposterà in 5-6 anni, non in 12 o 18 mesi, 1 milione di lavoratori da un'attività ad un'altra.

nino ha detto...

nb: è chiaro che le imprese esportatrici ed importatrici hanno nelle loro casse cuc che trasformano in dollari, rivolgendosi alle banche statali. E se il cuc è svalutato o rivalutato rispetto al secondo, le esportazioni dovrebbero aumentare o diminuire. Ma è anche vero che le esportazioni cubane, quelle piu' consistenti,almeno, servizi medici e sportivi, dipendono soprattutto dalla domanda che, dal 2003 in poi,non è variata e non dipende dalla svalutazione o meno del cuc.

nino ha detto...

errata corrige al 1° commento:no-non hanno un rapporto col cuc-, ma-hanno un rapporto limitato col cuc- per ciò che è detto nel 2°commento.

Unknown ha detto...

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