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Se le violente diffamazioni che mi vengono riversate addosso possono servire a far conoscere ai miei connazionali quella letteratura cubana che il regime ha sempre nascosto, mi presto al gioco. La violenza verbale e l’opportunismo non fanno parte del mio stile, ma vorrei ricordare a Enrique Ubieta Gómez che nessuno può mettere un marchio di proprietà su Yoani Sánchez. Sono una blogger che non ha mai camminato a quattro zampe e - a differenza di lui - non ho padroni da omaggiare. In futuro gli esempi di giornalismo asservito alla volontà del potere saranno studiati per evitare di imitare comportamenti che squalificano una professione così stimolante.
Sono ancora in attesa di conoscere le risposte di Raúl Castro alle mie domande, ma nel frattempo i suoi uomini arrestano chi chiede giustizia e libertà. Juan Juan Almeida è nel carcere di Villa Marista, colpevole soltanto di aver ripudiato la rivoluzione del padre. E se la luce in fondo al tunnel fosse soltanto una locomotiva che sta per travolgerci… se si trattasse solo di un miraggio? Vedo costruire intorno a me il solito meccanismo che ha già inghiottito molti, spero che mi resti il tempo per lanciare un SOS su Twitter prima di essere divorata.
di Yoani Sanchez Traduzione di Gordiano Lupi (www.infol.it/lupi)
1 commento:
Ecco chi è la vostra yoani:
http://fulviogrimaldi.blogspot.com/2009/12/yoani-sanchezper-gli-intossicati.html
mi pare chiaro come il sole.
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