La situazione di approvvigionamenti alimentari e personali basici a Cuba sta assumendo dimensioni drammatiche.
Ne "las tiendas", nei supermercati dove si paga in moneta convertibile (CUC) e unici luoghi dove si possono trovare prodotti di prima necessità: detergente, sapone, alimentari basici, gli scaffali sono vuoti e non vengono provvisti di alcun genere, quelli in vendita risalgono alle vecchie scorte già presenti in magazzino.
Claudia Cadelo autrice del blog Octavo Cerco, descrive molto chiaramente al situazione all'Havana.
[...] L'altro giorno stavo cercando disperatamente qualunque tipo di detergente, ho finito per girare per la città fino ad arrivare ad una "tienda" dove l'unico detergente che avevano era per pulire i vetri (di 10 marche diverse) chi compra prodotti per pulire i vetri a Cuba quando tutte le finestre sono di legno?
Le migliori sono le conclusioni delle vittime, come sempre di varie versioni:
1. Tutte le "tiendas" stanno chiudendo poco a poco per passare a far parte della FAR (Fuerzas Armadas Revolucionarias).
2. Nessun investitore straniero radicato a Cuba stà vendendo i suoi prodottti perchè non gli lasciano prelevare il suo denaro dalle banche di Cuba e non può fare transizioni con il suo paese.
3. A Cuba già non ci sono soldi per comprare i prodotti, quelli che ci sono sono le scorte di magazzino.
Inoltre sembra che non sono solo gli stranieri a non poter prelevare soldi dalla banca, un mio amico per poter ritirare 5000 pesos lasciati in eredità da suo padre ha dovuto compilare una marea di documenti, e ancora non sa se un giorno potrà vedere quei soldi.
Di tutto questo non si parla sul Granma, non si sà quale versione sia veritiera.
Il punto è che devo camminare 6 ore per poter lavare i piatti questa sera. Mentre torno a casa mi domando:
Che ci guadagna il PCC e Raul Castro nel mantenere l'economia del paese in questo stato? Che numero è questa ennesima crisi? Perchè si trova carta igienica in una sola "tienda all'Havana?
Questi movimenti sono giochi di prestigio causati dalla crisi, o come si dice tra il popolo sono un "embargo interno"?
Ne "las tiendas", nei supermercati dove si paga in moneta convertibile (CUC) e unici luoghi dove si possono trovare prodotti di prima necessità: detergente, sapone, alimentari basici, gli scaffali sono vuoti e non vengono provvisti di alcun genere, quelli in vendita risalgono alle vecchie scorte già presenti in magazzino.
Claudia Cadelo autrice del blog Octavo Cerco, descrive molto chiaramente al situazione all'Havana.
[...] L'altro giorno stavo cercando disperatamente qualunque tipo di detergente, ho finito per girare per la città fino ad arrivare ad una "tienda" dove l'unico detergente che avevano era per pulire i vetri (di 10 marche diverse) chi compra prodotti per pulire i vetri a Cuba quando tutte le finestre sono di legno?
Le migliori sono le conclusioni delle vittime, come sempre di varie versioni:
1. Tutte le "tiendas" stanno chiudendo poco a poco per passare a far parte della FAR (Fuerzas Armadas Revolucionarias).
2. Nessun investitore straniero radicato a Cuba stà vendendo i suoi prodottti perchè non gli lasciano prelevare il suo denaro dalle banche di Cuba e non può fare transizioni con il suo paese.
3. A Cuba già non ci sono soldi per comprare i prodotti, quelli che ci sono sono le scorte di magazzino.
Inoltre sembra che non sono solo gli stranieri a non poter prelevare soldi dalla banca, un mio amico per poter ritirare 5000 pesos lasciati in eredità da suo padre ha dovuto compilare una marea di documenti, e ancora non sa se un giorno potrà vedere quei soldi.
Di tutto questo non si parla sul Granma, non si sà quale versione sia veritiera.
Il punto è che devo camminare 6 ore per poter lavare i piatti questa sera. Mentre torno a casa mi domando:
Che ci guadagna il PCC e Raul Castro nel mantenere l'economia del paese in questo stato? Che numero è questa ennesima crisi? Perchè si trova carta igienica in una sola "tienda all'Havana?
Questi movimenti sono giochi di prestigio causati dalla crisi, o come si dice tra il popolo sono un "embargo interno"?
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