Il concerto "per la pace" che domenica 20 Settembre offrirà Juanes nella Piazza della Rivoluzione, ha avuto molte ripercussioni internazionali. Invece, è stato appena accennato dentro l'isola. A parte una nota dell'Istituto della Musica, apparsa oggi sul quotidiano Granma, poco si è detto sui media ufficiali.
Di sicuro a molti cubani comuni non importa un gran chè se Juanes canta o no a Cuba. A me è indifferente. Non andrò a vederlo. Non per un pregiudizio nè per un problema politico, ma perchè sò come andrà a finire. Spinte, tumulti, polizia, calore... Meglio se lo guardo in televisione.
Come me la pensa Dayana, studente dell'Havana. Lei ha saputo del concerto da radio bemba (il passa parola della strada, ndt). Anche se non gli intressa molto, lei sì andrà a vederlo, per poter cantare, ballare e intonare le sue canzoni insieme ai suoi amici. Non ha mai visto dal vivo lo spettacolo di un artista famoso e non si vuole perdere questa opportunità.
Ai giovani non interessa chi beneficierà della sua presenza, o se Cuba è il paese adeguato per cantare alla pace. Nemmeno interessa loro se il governo politicizzerà il suo concerto. Dayana pensa che anche i cubani hanno il diritto di godere della musica e dell'arte universale.
Personalmente quello che non capisco, e che mi sembra contraddittorio, è che gli esiliati di Miami, che dicono di lottare per il popolo cubano, hanno reagito così. Senza accorgersi che il concerto sarà irrilevante per la maggior parte del popolo cubano. Perchè con o senza Juanes, la nostra realtà sarà sempre la stessa. E continueremo con le stesse necessità e frustrazioni. E la stessa mancanza di cibo e libertà.
Di sicuro a molti cubani comuni non importa un gran chè se Juanes canta o no a Cuba. A me è indifferente. Non andrò a vederlo. Non per un pregiudizio nè per un problema politico, ma perchè sò come andrà a finire. Spinte, tumulti, polizia, calore... Meglio se lo guardo in televisione.
Come me la pensa Dayana, studente dell'Havana. Lei ha saputo del concerto da radio bemba (il passa parola della strada, ndt). Anche se non gli intressa molto, lei sì andrà a vederlo, per poter cantare, ballare e intonare le sue canzoni insieme ai suoi amici. Non ha mai visto dal vivo lo spettacolo di un artista famoso e non si vuole perdere questa opportunità.
Ai giovani non interessa chi beneficierà della sua presenza, o se Cuba è il paese adeguato per cantare alla pace. Nemmeno interessa loro se il governo politicizzerà il suo concerto. Dayana pensa che anche i cubani hanno il diritto di godere della musica e dell'arte universale.
Personalmente quello che non capisco, e che mi sembra contraddittorio, è che gli esiliati di Miami, che dicono di lottare per il popolo cubano, hanno reagito così. Senza accorgersi che il concerto sarà irrilevante per la maggior parte del popolo cubano. Perchè con o senza Juanes, la nostra realtà sarà sempre la stessa. E continueremo con le stesse necessità e frustrazioni. E la stessa mancanza di cibo e libertà.
di Laritza Diversent dal blog Desde la Habana
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