11 ottobre 2008

La politica di Cuba: Castro utilizza i fondi umanitari inviati dalla Spagna per finanziare l'ETA

di El Diario Exterior da Conexion Cubana
Il regime cubano si sta approfittando dei miliardi che la Spagna gli invia in forma di cooperazione e che gestisce per i propri interessi, finanziando gruppi di estrema sinistra, come quello dei terroristi dell'ETA. Sono affermazioni della Associazione Spagnola per la transizione a Cuba dal “Diario Exterior”, dopo aver appreso che molti loro collaboratori sono stati interrogati e arrestati dalla dittatura castrista.

Jové Matias, uno dei leader dell 'associazione, ha rivelato che la Spagna ha inviato sull'isola grandi quantità di denaro per alimentare il popolo cubano e per acquistare medicinali che “si perdono nella complessità e negli interessi della dittatura di Fidel Castro" . Nel commento del Diario Exterior, Jové ha mostrato una preoccupante realtà.

Jové richiede al governo spagnolo di mettere ordine e di controllare l’invio dei capitali devoluti ai Castro, che loro utilizzano a proprio beneficio. "Storicamente, i Castro, hanno speso i fondi che appartengono al popolo cubano per esportare la rivoluzione".

Tra gli obiettivi del regime si trovano anche "aiuti per i terroristi dell'ETA, per aiutare le persone come Hugo Chávez o per beneficiare gruppi radicali in America Latina e Africa", sostiene Jové.

E' paradossale che le istituzioni spagnole, tra cui i contribuenti di buona volontà, vogliano aiutare milioni di persone che vivono in miseria, mantenuti in quelle misere condizioni di vita per l’opera e la volontà di Castro, e che tali fondi alla fine vengano utilizzati per finanziare quei terroristi che minacciano la vita e la libertà di quelle stesse persone.

Il paradosso diventa più grande sapendo che "questo denaro è spesso venduto nel mercato di valuta forte, e questo poi viene rivenduto per ottenere ancora più capitali", ha spiegato l’Associazione Spagnola per la transizione a Cuba.

Il nocciolo della questione è che non vi è alcuna possibilità di inviare fondi di cooperazione in modo diretto. La Caritas è stata solo in grado di accedere in qualche occasione sull‘isola.
Vi è un lunga lista di collaboratori "detenuti, interrogati ed espulsi" negli ultimi anni.

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