21 settembre 2008

Le riforme di Raul Castro: a Cuba si guadagnerà per cuanto si produce

Raul Castro, ieri ha affermato, durante un discorso nella provincia di Pinar del Rio, che la dualità monetaria (oggi a Cuba esistono due valute ufficiali, il peso cubano e il peso convertibile, CUC, che vale circa 24 pesos cubani. La maggior parte dei beni di prima necessità, olio, burro, sapone, dentifricio, etc… oltre ai carburanti, vengono venduti in CUC) sarà eliminata, anche se lentamente, e che il salario di un lavoratore dipenderà dal valore individuale del lavoratore.

“Bisogna eliminarla (la doppia moneta), lentamente entro 4 o 5 anni, se la togliessimo da oggi a domani sarebbe il caos. Io devo guadagnare per quello che produco, equità non significa egualitarismo” affermò Castro.
Come a dire basta pagare tutti allo stesso modo (cardine del principio socialista-comunista-stalinista), chi più merita più guadagna.

Visti gli ultimi aumenti improvvisi (la benzina ed il gasolio hanno subito aumenti dal 30 al 50%), ed i possibili aumenti imminenti, soprattutto di beni di prima necessità, senza parlare del taglio alle “quote” (la “libreta”, cioè quello che il governo fornisce mensilmente ad ogni cittadino, altra anacronistica misura ex-comunista), la corsa all’approvvigionamento nei supermercati (anche se quasi del tutto sguarniti) sta raggiungendo limiti paradossali, due ore di fila per acquistare beni di prima necessità.

Nonostante i continui appelli alla televisione dei vari ministri (che non si sono ancora visti nei luoghi del disastro) e che si rifanno a vecchi epiteti del tipo, “ce la faremo, dobbiamo tener duro, entro 4 o 5 anni torneremo alla normalità"??? Il malessere è sempre più diffuso.
FINO A QUANDO??? E' ORA DI SPINGERE... SEMPRE DI PIU', E' ORA DI CAMBIARE!

4 commenti:

Salva ha detto...

Ciao Rob,

Dopo un assenza di alcuni giorni da Internet, finalmente di nuovo online.

conosciamo tutti queste promesse. Esistono anche da noi. Sicuramente, la nostra situazione non e´ paragonabile con quella di Cuba. Ma quante promesse dobbiamo udire da questi politici?
Quanto credono ancora che non ci accorgiamo dalle loro strategie?

Bene, riguardo la benzina o olio, chi fornisce tutto cio´ a Cuba?

Raul Castro, come abitualmente dal fratello, fa´ secondo me politica di propaganda, ma adattata con la situazione attuale.
Parla dei prossimi anni!!!! Perche´ non parla di brevissimi tempi?
Questo non e´ altro che dare pane e giochi al popolo. Solo che di questi giochi i cubani non ne hanno bisogno, e il pane dovrebbe essere piu´ nutriente. Dando a loro la liberta´ da poter decidere dove guadagnare questo pane.
Ma purtroppo la situazione non lo permette, o meglio, il regime Castro non lo permette.

Saluti da Torino,
Salva

Roberto Ferranti ha detto...

Già, sono stati giorni di riflessione, anche sul senso del blog... anche se non ho trovato risposte definitive, il blog è ormai parte di me, forse anche una disciplina spirituale, chissà... Grazie per i tuoi commenti, e credo che sì, sono misure inutili per il popolo, ma molto importanti per il nuovo maquillage del regime, teso all'immagine del nuovo corso socialista-capitalista! No, se non prendono coscienza gli stessi cittadini cubani, se non combattono la paura con l'azione, sarà difficile un cambiamento nel breve-medio termine, e soprattutto si rischia di transitare in una futura realtà, sa mai fosse possibile, (vedi Cina, Russia, Venezuela...) ancora peggiore di quella odierna sull'isola.

Ciao Salva, a presto, Rob

Salva ha detto...

Con L'assenza intendevo anche me Rob, non avevo connessione.

Secondo me non sono importanti le risposte, ma a volte di piu´ le domande. Perche´ fanno riflettere e contengono gia´ anche le risposte essenziali.

La paura del popolo cubano....un po´ mi ricorda la nostra situazione nei piccoli paesi del sud. Io stesso provvengo da un piccolo paese in Sicilia, dove noto da anni una sorta di Lobby.
La gente mormora per strada, lamentandosi del piu´ o del meno, ma non ha il coraggio di dirlo chiaramente al comune. Perche´ magari potrebbe arrivare qualche critica a qualche responsabile di comune, o magari per paura di non essere favoreggiata la prossima volta che si ha bisogno di qualche favore.

Si, il popolo cubano dovrebbe togliere la paura e combattere questa oppressione. Ribellarsi al governo.
E giustamente come dici tu, non fare in modo che vada a finire come la Cina o altri paesi simili.
Quel che Cuba ha realmente anche bisogno, e´ anche informazione interna.
Analizzare la situazione politica, la sua storia, la sua economia, e´ trovare un assimilazione a paesi "liberi". Non perdendo la loro indipendenza. Smontare il mito del Che Guevara e trovare nuovi e sani ideali.
Ma tutto questo, sta´ al popolo cubano. Devono essere proprio loro, come dici tu, a ribellarsi.

A presto,
Salva

(se usi msn: il mio contatto e´ salvaauer@hotmail.it)

Anonimo ha detto...

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