Tutto
sembra indicare che a Cuba oggi esistono due fonti d’informazione, una è quella
che si pretende che si legga, l’altra che, nonostante copra soltanto il 10%
della popolazione, viene poi divulgata da “radio bemba” (passa parola). Oggi
esistono internet e e-mail, che
divulgano notizie che la stampa ufficiale non osa pubblicare.
La
prima, la stampa scritta, è diffusa tramite due quotidiani nazionali, molte
volte non fanno altro che duplicare le notizie. Giornali che il cittadino
compra sperando di trovare informazioni sui problemi reali dei quali si parla sulla strada: la
corruzione, il cavo a fibra ottica, l’agricoltura, l’aumento dei prezzi, la
regolazione migratoria, la legge tributaria, le nuove leggi doganali, etc.
Si
tratta di una stampa che non sembra cubana. Troppo criptica, schematica,
insipida. Non ha nulla dell’idiosincrasia dei cubani che sorridono anche delle
proprie disgrazie, una stampa che sforzandosi di cercare sempre il negativo
degli USA, mette a volte in primo piano notizie che nel ‘USA Today’ non
apparirebbero nemmeno nella decima pagina.
La
popolazione li compra per inerzia o perché non ne esistono altri. Si dovrebbe invece esigere una stampa al passo con i tempi, efficace per la critica, il
perfezionamento economico e il cambio di mentalità.
La stampa odierna è destinata a essere perdente per le seguenti ragioni:
La stampa odierna è destinata a essere perdente per le seguenti ragioni:
-La popolazione si stancherà di leggere notizie che non riflettono la realtà che
si vive.
-La separazione tra quello che si pubblica e la realtà genera sfiducia. Il
cittadino cerca alternative per informarsi.
-Si genera una mentalità alla ricerca di notizie dal di fuori invece che
riceverle dall’interno.
-Il cittadino è più soggetto ad eventuali manipolazioni e distorsioni delle
informazioni.
Per
cambiare direzione la stampa cubana deve rinnovare in tutti i suoi livelli il
modo di diffondere le informazioni:
-Deve essere più realistica, democratica, aperta, eliminare definitivamente la
segretezza, l’autocensura, il vecchio discorso dogmatico e apologetico.
-Deve dare spazio agli intellettuali, riflettendo i loro discorsi più realisti,
aperti e intelligenti, riconoscendo le reali deficienze che esistono.
Se
questo cambio non avviene esisterà sempre una divisione per la sfiducia, il
dogmatismo, l’apologia e l’elitarismo di alcuni che adottano, dalla loro
posizione di potere, l’attitudine del difensore “puro”, e che considerano gli
altri semplicemente dei “liberali” che vogliono regalare il discorso della
difesa della rivoluzione ai nemici.
1 commento:
la stampa cubana è una stampa classica da regime autoritario. proporre un cambio della stampa è paradossale, occorre democrazia... e la stampa si adeguerà allo scenario mutato.
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