Domenica
notte un’estesa interruzione di energia elettrica ha colpito per varie ore una
larga area occidentale di Cuba, dall’Havana sino a Pinar del Rio, all’estremo
occidente dell’isola e Ciego de Avila nella zona centrale.
Per
le autorità è stato uno dei più grandi black-out degli ultimi decenni.
Ha
colpito più di dieci province ed è stato causato da un corto circuito tra Santa
Clara e Ciego de Avila, in una linea di 220.000 volts.
Dopo
circa quattro ore il servizio elettrico ha ripreso gradualmente a funzionare, in
effetti non è stata una interruzione molto lunga, a Cuba in alcune
zone dell’isola l’energia elettrica viene a mancare anche per molte ore, ma la
sua peculiarità è stata la grande estensione del fenomeno.
L’Havana
è rimasta praticamente totalmente al buio, eccezione fatta per alcuni grandi
hotel, edifici pubblici e residenze per stranieri, che dispongono di generatori
autonomi d'emergenza.
Nella
capitale molte persone si sono riversate lungo il malecon, in particolare nel
quartiere di centro Havana.
Cuba
soffre frequentemente di interruzioni del
servizio elettrico, dovute soprattutto alla condizioni precarie delle
infrastrutture sia di produzione che di distribuzione dell’energia elettrica.
Nonostante
la così detta “rivoluzione energetica” annunciata da Fidel Castro nel 2004,
durante la quale Cuba si rifornì di numerosi nuovi generatori elettrici
industriali che rimpiazzarono le malconce centrali termoelettriche dell’isola,
la carenza del servizio elettrico in tutta l’isola continua a soffrire pesanti
carenze.
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