Ricordate
Elian Gonzalez? Era il 25 Novembre del 2000 quando un bambino di 6 anni
approdava miracolosamente su una spiaggia di Miami.
Aveva passato due giorni in
mare, solo, alla deriva sulla camera d’aria di un pneumatico, protetto da un
gruppo di delfini che lo circondavano.
Sua
madre aveva lasciato Cuba a bordo di una barca di alluminio cercando di
raggiungere la Florida. Un temporale mise fine alla fuga, prima di affogare sua
madre lo depose su quel pneumatico e fu salvato da due pescatori al largo di Miami.
Iniziò
una diatriba legale, diplomatica e politica che si protrasse per sei mesi.
Elian
fù affidato a suo nonno paterno che viveva a Miami. Il padre di Elian da Cuba
reclamò il bambino in quanto dichiarò che gli fù sottratto senza la sua
autorizzazione.
A
Cuba Elian diventò il simbolo della lotta contro l’impero americano. Le sfilate
erano all’ordine del giorno.
Fu addirittura costruita la Tribuna Antimperialista Jose Marti all’Havana,
di fronte alla Sezione degli Interessi degli Stati Uniti.
Dopo
sei mesi un tribunale emise una sentenza che obbligava Elian a rientrare a Cuba
da suo padre.
I militari prelevarono a forza il bambino dalla casa di Miami, la
foto del piccolo in braccio ad un uomo tenuto sotto tiro dal fucile di un
militare fece il giro del mondo e vinse un premio Pulitzer (Alan Diaz AP).
Il
28 Giugno del 2000 il piccolo atterrava all’Havana.
Oggi
Elian ha 18 anni, è un cadetto nella Scuola Militare Camilo Cienfuegos e membro
dell’Unione dei Giovani Comunisti.
Vive
con suo padre, Juan Miguel a Cardenas, 150 Km dall’Havana.
Il
padre ha lasciato il vecchio lavoro di cameriere per occupare un posto nell’Assemblea
del Potere Popolare.
La
casa è circondata da membri della Sicurezza di Stato e per parlare con Elian
occorre un permesso speciale.
In una delle poche interviste autorizzate a Elian gli domandarono: “Come
sarebbe stata la tua vita se fossi rimasto negli Stati Uniti?
Siccome
gli interessi dell’impero sono di monopolizzare il mondo, sviluppare industrie,
ottenere capitale, è possibile che avrei potuto avere molti soldi. Oppure no.
Potrei essere manipolato come un pupazzo (…) chi può sapere cosa può fare l’impero
pur di continuare con i suoi falsi allarmismi. Diventerei
una figura politica manipolata a loro piacimento”.
Elian
visita frequentemente un delfinario vicino alla sua città. Chissà che i delfini
siano il suo legame più stretto con quell’avventura drammatica e straordinaria
che cambiò la sua vita.
2 commenti:
povera Isola militarizzata. E' triste vederlo in divisa. un ragazzo a 18 anni dovrebbe studiare per migliorare la società, non imbracciare un mitra.
Un "camilito" la peor cosa que le podia pasar.
La dictatura debia garantizar que Elian no diera patinazos o resbalones en el futuro, asi que con la escuela de Camilitos, -escuela militar a la max. potenza- era la mejor solucion. Alli te lavan el cerebro, al 100% y lo dejan listo para formar parte de la orquesta.
Saluti
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