Si è conclusa la prima assemblea
Nazionale, delle due annuali previste, con alcune novità in ambito economico e
tributario, ma nessuna novità in merito all’attesa riforma della legge
migratoria annunciata un anno fa dallo stesso Raul Castro.
Una delle novità più rilevanti è
l’apertura verso la creazione di cooperative private oltre a quelle agricole già esistenti,
estesa a 222 attività che sono ancora a carattere sperimentale e comunque da
approvare. Altre attività fino ad oggi statali, come servizi gastronomici,
saranno date in gestione a soggetti privati che potranno amministrarle
utilizzando un massimo di cinque lavoratori. Questa scelta è dovuta al fatto che
il governo intende concentrarsi sulla gestione dei “mezzi fondamentali di
produzione”, delegando quelle attività definite “secondarie”. Resta comunque
fermo il concetto che “l’impresa statale socialista resta la forma principale
di economia nazionale.”
Approvate inoltre nuove leggi
tributarie. Le nuove norme prevedono sette forme di tributo soprattutto di
carattere doganale, più in generale riguarderanno i servizi, il commercio, l’utilizzazione
di mano d’opera, la proprietà di abitazioni e i guadagni personali, in quest’ultimo
caso le norme si applicheranno in un secondo tempo, quando cambieranno le attuali “condizioni
economiche” del paese. Si amplierà la concessione in usufrutto di terreni agricoli
statali, permettendo che gli usufruttuari costruiscano abitazioni sui terreni e
che ne possano usufruire anche i famigliari dei gestori.
La riforma più attesa però, quella
relativa alla politica migratoria, è assente dalle nuove misure annunciate. Un
anno fa Raul annunciò che i tempi erano cambiati e promise un’apertura verso la
libertà di movimento dei cittadini dentro e fuori l’isola. Ieri ha dichiarato
che “nell’ultimo intervento in questo parlamento, affrontai il tema della
politica migratoria, questione che non è stata relegata tra quelle minori, al
contrario, abbiamo continuato ad approfondire l’argomento per una sua graduale flessibilità, tenendo in considerazione gli effetti associati e lo scenario
internazionale.” Per il momento comunque la sperata riforma migratoria deve
ancora aspettare.
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