24 luglio 2012

Economia cubana: conclusa la prima Assemblea Nazionale, nulla di fatto per la politica migratoria


Si è conclusa la prima assemblea Nazionale, delle due annuali previste, con alcune novità in ambito economico e tributario, ma nessuna novità in merito all’attesa riforma della legge migratoria annunciata un anno fa dallo stesso Raul Castro.
Una delle novità più rilevanti è l’apertura verso la creazione di cooperative private oltre a quelle agricole già esistenti, estesa a 222 attività che sono ancora a carattere sperimentale e comunque da approvare. Altre attività fino ad oggi statali, come servizi gastronomici, saranno date in gestione a soggetti privati che potranno amministrarle utilizzando un massimo di cinque lavoratori. Questa scelta è dovuta al fatto che il governo intende concentrarsi sulla gestione  dei “mezzi fondamentali di produzione”, delegando quelle attività definite “secondarie”.                     Resta comunque fermo il concetto che “l’impresa statale socialista resta la forma principale di economia nazionale.”
Approvate inoltre nuove leggi tributarie. Le nuove norme prevedono sette forme di tributo soprattutto di carattere doganale, più in generale riguarderanno i servizi, il commercio, l’utilizzazione di mano d’opera, la proprietà di abitazioni e i guadagni personali, in quest’ultimo caso le norme si applicheranno in un secondo tempo, quando cambieranno le attuali “condizioni economiche” del paese. Si amplierà la concessione in usufrutto di terreni agricoli statali, permettendo che gli usufruttuari costruiscano abitazioni sui terreni e che ne possano usufruire anche i famigliari dei gestori.
La riforma più attesa però, quella relativa alla politica migratoria, è assente dalle nuove misure annunciate. Un anno fa Raul annunciò che i tempi erano cambiati e promise un’apertura verso la libertà di movimento dei cittadini dentro e fuori l’isola. Ieri ha dichiarato che “nell’ultimo intervento in questo parlamento, affrontai il tema della politica migratoria, questione che non è stata relegata tra quelle minori, al contrario, abbiamo continuato ad approfondire l’argomento per una sua graduale flessibilità, tenendo in considerazione gli effetti associati e lo scenario internazionale.” Per il momento comunque la sperata riforma migratoria deve ancora aspettare.
fonti:


Nessun commento: