03 giugno 2008

Cambio a Cuba: non è il momento di alleviare i mali, è il momento di sradicarli definitivamente

2 Giugno 2008 . Belinda Salas Tapanes, Presidente di FLAMUR a Cuba, corrispondente sull'isola di Misceláneas di Cuba.

Dagli inizi degli anni '90 a Cuba iniziò a circolare la doppia moneta (pesos cubano, 1$=24 pesos circa, e pesos convertibili CUC, 1$=0.80 CUC.), da allora i cubani sono stati relegati a cittadini di seconda classe nel proprio paese, obbligandoli a frequentare locali destinati al turismo nazionale.

I centri che offrono servizi in moneta nazionale sono l'opzione più abbordabile per chi, un giorno al mese, può frequentare un locale ed avere un pò di svago insieme alla propria famiglia.

Attualmente il nuovo governo di Raul Castro, volendo mostrare la volontà di cambiare alcune cose, ha tolto alcune restrizioni, concedendo la possibilità per i cubani di accedere agli hotel sino ad oggi destinati solo ai turisti stranieri.

Niente potrebbe essere più lontano dalla verità, poichè il cubano non se lo può permettere. I cittadini continuano a sognare il giorno in cui potranno pagarsi un hotel, visto che il salario in moneta nazionale è lontanissimo dall'essere sufficiente visti gli alti prezzi che richiede la "moneta dura" (CUC).

Recentemente un incidente occorso nel ristorante "Rancho Luna", situato al'Havana, Vedado in calle L, tra la 17 e la 15, ha richiamato l'attenzione dei presenti, quando una coppia si lamentava del pessimo servizio offerto in questo locale.

Dissero che era passata 1 ora e 45 minuti da quando ordinarono il pranzo, e alla fine dovettero abbandonare il locale senza mangiare. "La cosa peggiore è che ci trattarono così male, perchè pagavamo in moneta nazionale; se avessimo pagato in CUC non sarebbe successo." commentava la coppia.

Noi cubani abbiamo vissuto senza sogni nè speranze.
Studio, lavoro e fucile, furono gli ordini diabolici che lacerarono lo spirito dei nativi. Prendere parte alle problematiche sociali che ci riguardano, come la dualità monetaria e il duro apartheid economico al quale siamo sottomessi, rappresenta il futuro che vorremmo per noi stessi, e che nessuno prenda delle decisioni per l'intero popolo, bisognerà contare su tutti noi.

I cambiamenti di cui i cubani hanno bisogno sono radicali, nel settore economico, sociale e politico.
Non è il momento di alleviare i mali, è il momento di sradicarli definitivamente.

da Miscelàneas de Cuba

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